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 L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento

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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Sab Gen 02, 2010 9:22 pm

Citazione :
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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Lun Gen 11, 2010 2:02 am

Ma vdete cari amici non testimoni con i tdg attivi non ci si può confrontare loro rifiutano ogni paragone e ogni prova certa delle falsità della società,badate bene ci sono due tipi di soci effettivi con diritto di voto e associati i "proclamatori" basta leggere lo statuto della società parla chiaro dei ruoli. ora se vogliono negare anch equesto? Provaci Delemme è ciò che ti riesce meglio. Un consiglio rimani nel tuo osservatorio e non disturbare chi ne sà più di te! Saluti nel Cristo che non riconoscete come Divino cari fratelli testimoni di geova.
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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Lun Gen 11, 2010 3:35 am

Io penso sempre che la verità in certi casi sta in mezzo.
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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Lun Gen 11, 2010 5:06 pm

Il titolo di questo spazio è:
CRITICA AL GEOVISMO.

Per una questione di correttezza e rispetto per questa Confessione religiosa, pregherei gli amministratori di cambiare il sostantivo "geovismo" perché ritenuto dai testimoni di Geova un termine generico con connotazioni negative.

Il sottotitolo precisa:
Forum principale di dibattito sulla religione Americana di Russel

Anche in questo caso non riteniamo corretta la terminologia non riconoscendoci in una religione americana. La religione cristiana, cristianesimo, non è additata come religione araba o ritenuta un culto filo-arabico o del Vicino Oriente solo perché si è sviluppata in Israele. Le origini moderne della nostra Confessione religiosa non limitano geograficamente i confini. La nostra è una religione universale, essendo presenti in quasi tutto il mondo.
Russell fu l'iniziatore di un grande progetto. Noi siamo cristiani e non russelliti.
Pertanto ritengo più corretta la seguente didascalia:
"Forum principale di dibattito sulla Religione dei testimoni di Geova".

Grazie.

Filippo Delemme
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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Lun Gen 11, 2010 5:14 pm

Katya ha scritto:
Io penso sempre che la verità in certi casi sta in mezzo.


In mezzo a che cosa?
La religione presenta sempre una "propria verità". La verità assoluta, per i credenti è l'esistenza di Dio, di Cristo ecc. Lo studio e l'esegesi evidenziano o sviluppano delle verità relative. Certe volte, in assenza di verità evidenti, lo studioso deve "speculare", nell'etimologia più corretta del termine. Sta poi ai membri della confessione stabilire fino a che punto trattasi di "verità". Spesso chi ci critica dimentica quest'aspetto importantissimo del nostro concetto di verità.
In giro c'è troppa disinformazione pilotata riguardo ai testimoni di Geova.

Filippo Delemme
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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Lun Gen 11, 2010 6:45 pm

Citazione :
Pertanto ritengo più corretta la seguente didascalia:
"Forum principale di dibattito sulla Religione dei testimoni di Geova".
Valuteremo le verifiche a breve. Teniamo a precisare che, per ogni culto, la critica parte sempre in una visione d'insieme che non dovrebbe venir influenzata dalla fede, (se no che critica sarebbe?). Per questo, per ogni religione, nella sezione critica si guarda alla religione per quello che LETTERALMENTE E'. Così come per tutte le altre, i testimoni di Geova devono la loro origine a Russel in America. Questo è un dato di fatto che NON PUO' essere messo in discussione! Dato che noi del forum non intendiamo assolutamente dare, con questo, una connotazione negativa alla religione che ti e che rappresenti, abbiamo ritenuto opportuno lasciare questi sottotitoli.
Come per il cattolicesimo evidenzieremo le origini romane, come per l'ebraismo evidenzieremo la storia del popolo ebraico, a volte peccaminosa, così faremo con il geovismo. La parola, sì, geovismo è italiana e indica il movimento geovista. Non ha per me ne per chiunque modera con me una connotazione negativa e vaglieremo attentamente chiunque ne faccia un uso strumentale sbagliato.

Mi spiace dirlo a te ma lo dico per tutti e poi copierò parte di questo post nel regolamento come monito:

Questo forum si muove verso una globalizzazione delle fedi. Non una comunione che fonda le varie credenza ma un avvicinamento dei fedeli per spingerli alla tolleranza e al rispetto. Per questo è essenziale che NESSUNO PRETENDA un rispetto dove non è dovuto (come in critica o umorismo e satira) o che PRETENDA un rispetto reverenziale nei confronti di termini che, asettici, non hanno alcuna connotazione negativa se non nella mente del lettore.
Affronteremo temi delicati in un mega tema (la religione) delicato. Non è posto per deboli di cuore o per gente che inciampa per ogni parola detta o che sbraita per ogni termine che gli appare fuori luogo.
Dal versante opposto, modereremo, anche duramente, le libertà espressive che mirano alla persona e alla sua dignità.
Una religione può essere criticata e messa in discussione in questo forum. Ma non la persona!
Inoltre vi sono sezioni in cui la critica non è accettata. In esperienze, ad esempio, non è adatto che il dialogo si spinga sulla critica. Esistono altre sezioni come dottrine e critica in cui si possono fare domande e avere chiarimenti!

In poche parole: a coloro che inciampano troppo, irrobustitevi le gambe; a coloro che non sanno mostrare rispetto, tenete a bada le dita!
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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Lun Gen 11, 2010 8:47 pm

Aquarivs ha scritto:
Citazione :
Pertanto ritengo più corretta la seguente didascalia:
"Forum principale di dibattito sulla Religione dei testimoni di Geova".
Valuteremo le verifiche a breve. Teniamo a precisare che, per ogni culto, la critica parte sempre in una visione d'insieme che non dovrebbe venir influenzata dalla fede, (se no che critica sarebbe?). Per questo, per ogni religione, nella sezione critica si guarda alla religione per quello che LETTERALMENTE E'. Così come per tutte le altre, i testimoni di Geova devono la loro origine a Russel in America. Questo è un dato di fatto che NON PUO' essere messo in discussione! Dato che noi del forum non intendiamo assolutamente dare, con questo, una connotazione negativa alla religione che ti e che rappresenti, abbiamo ritenuto opportuno lasciare questi sottotitoli.
Come per il cattolicesimo evidenzieremo le origini romane, come per l'ebraismo evidenzieremo la storia del popolo ebraico, a volte peccaminosa, così faremo con il geovismo. La parola, sì, geovismo è italiana e indica il movimento geovista. Non ha per me ne per chiunque modera con me una connotazione negativa e vaglieremo attentamente chiunque ne faccia un uso strumentale sbagliato.

Mi spiace dirlo a te ma lo dico per tutti e poi copierò parte di questo post nel regolamento come monito:

Questo forum si muove verso una globalizzazione delle fedi. Non una comunione che fonda le varie credenza ma un avvicinamento dei fedeli per spingerli alla tolleranza e al rispetto. Per questo è essenziale che NESSUNO PRETENDA un rispetto dove non è dovuto (come in critica o umorismo e satira) o che PRETENDA un rispetto reverenziale nei confronti di termini che, asettici, non hanno alcuna connotazione negativa se non nella mente del lettore.
Affronteremo temi delicati in un mega tema (la religione) delicato. Non è posto per deboli di cuore o per gente che inciampa per ogni parola detta o che sbraita per ogni termine che gli appare fuori luogo.
Dal versante opposto, modereremo, anche duramente, le libertà espressive che mirano alla persona e alla sua dignità.
Una religione può essere criticata e messa in discussione in questo forum. Ma non la persona!
Inoltre vi sono sezioni in cui la critica non è accettata. In esperienze, ad esempio, non è adatto che il dialogo si spinga sulla critica. Esistono altre sezioni come dottrine e critica in cui si possono fare domande e avere chiarimenti!

In poche parole: a coloro che inciampano troppo, irrobustitevi le gambe; a coloro che non sanno mostrare rispetto, tenete a bada le dita!



Probabilmente tu sarai un giovane di 25/30 anni, lo noto dalle tue risposte.
Dimenticavo che prima di scegliere un indirizzo diverso, ho studiato i fondamenti della psicologia generale, psicologia dello sviluppo e struttura e funzionamento del sistema nervoso.
Innanzitutto non ho messo in dubbio l'origine della mia religione, semmai HO PRECISATO che non si possono limitare geograficamente religioni presenti in tutta la terra ed ho precisato che Russell (con due elle) è stato l'iniziatore di un grande progetto. Ho scritto in modo diverso? Il tuo appunto è fuori luogo.
Nessuno ha detto che inciampiamo per il termine "geovista" nè tantomeno sono d'accordo col semplicistico "non ha alcuna connotazione negativa". Nessun serio studioso usa questo sostantivo e tu devi tenere conto della reazione degli altri. Studiare psicologia e poi non capire queste cose, mi preoccupa. Smile
Non ho detto che non vogliamo essere criticati, ho soltanto evidenziato che il titolo e il sottotitolo, per i testimoni di Geova sono poco accettati.
Se questo è pregiudizievole, allora non aspettarti interventi di testimoni di Geova. Dalle mie parti si dice: "Si non t'arridi 'u pisolo, non trasiri". Papale papale, vuol dire "Se non sei ospitale, nessuno verrà a casa tua".
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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Lun Gen 11, 2010 9:11 pm

Citazione :
Studiare psicologia e poi non capire queste cose, mi preoccupa. Smile
Tranquillo.. non sei un mio cliente nè ti mando la parcella.
Comunque ti manca la pratica per capire cosa fa di uno psicologo un vero psicologo. Dovresti impelecarti un po' nella teoria della gestalt. Capiresti che non è compito dello psicologo essere buono è comprensivo nè adattivo. Non smorzo una frase solo perché prevedo che possa suscitare in te preconcetti perché, così facendo renderei schiavo me dei tuoi stessi limiti.

Non si va da nessuna parte de il cliente teme una parola e lo psicologo di riflesso non ne fa uso.

Il termine geovismo resta. Abbiamo apportato modifiche quanto basta. Se l'ingresso non è appetibile che non entrino. Del resto è un forum problematico meglio selezionare i cuori deboli già all'ingresso!
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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Lun Gen 11, 2010 9:39 pm

Aquarivs ha scritto:
Citazione :
Studiare psicologia e poi non capire queste cose, mi preoccupa. Smile
Tranquillo.. non sei un mio cliente nè ti mando la parcella.
Comunque ti manca la pratica per capire cosa fa di uno psicologo un vero psicologo. Dovresti impelecarti un po' nella teoria della gestalt. Capiresti che non è compito dello psicologo essere buono è comprensivo nè adattivo. Non smorzo una frase solo perché prevedo che possa suscitare in te preconcetti perché, così facendo renderei schiavo me dei tuoi stessi limiti.

Non si va da nessuna parte de il cliente teme una parola e lo psicologo di riflesso non ne fa uso.

Il termine geovismo resta. Abbiamo apportato modifiche quanto basta. Se l'ingresso non è appetibile che non entrino. Del resto è un forum problematico meglio selezionare i cuori deboli già all'ingresso!


Le risate le riservo per i film di Totò.
Il termine geovismo resta? Se non è arroganza, usalo pure, "De gustibus non est sputacchierum". Mi sono confuso, dovevo scrivere "De gustibus non est disputandum" . alien
Chissà cos'è la "pratica"...

Ho un concerto stasera, mi aspetta il "Prélude à l'après-midi d'un faune", cercherò di rilassarmi con Debussy.

Sogni d'oro.

Filippo Delemme
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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Mar Gen 12, 2010 12:05 am

Filippo Delemme ha scritto:
Aquarivs ha scritto:
Citazione :
Studiare psicologia e poi non capire queste cose, mi preoccupa. Smile
Tranquillo.. non sei un mio cliente nè ti mando la parcella.
Comunque ti manca la pratica per capire cosa fa di uno psicologo un vero psicologo. Dovresti impelecarti un po' nella teoria della gestalt. Capiresti che non è compito dello psicologo essere buono è comprensivo nè adattivo. Non smorzo una frase solo perché prevedo che possa suscitare in te preconcetti perché, così facendo renderei schiavo me dei tuoi stessi limiti.

Non si va da nessuna parte de il cliente teme una parola e lo psicologo di riflesso non ne fa uso.

Il termine geovismo resta. Abbiamo apportato modifiche quanto basta. Se l'ingresso non è appetibile che non entrino. Del resto è un forum problematico meglio selezionare i cuori deboli già all'ingresso!


Le risate le riservo per i film di Totò.
Il termine geovismo resta? Se non è arroganza, usalo pure, "De gustibus non est sputacchierum". Mi sono confuso, dovevo scrivere "De gustibus non est disputandum" . alien
Chissà cos'è la "pratica"...

Ho un concerto stasera, mi aspetta il "Prélude à l'après-midi d'un faune", cercherò di rilassarmi con Debussy.

Sogni d'oro.

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Termine geovista non vedo dov'è il problema nell'identificare i praticanti di tale confessione americana. Non si accetta tale denominazione che si lasci il forum semplice. clown
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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Mar Gen 12, 2010 12:40 am

L\'auto-definizione è un diritto che non si nega a nessuno. Non troverete \"geovismo\" su nessuna pubblicazione scientifica seria degli ultimi 10 anni, è infatti un termine in voga soprattutto sulla stampa di matrice polemico/revisionista ma ormai del tutto in disuso in testi che approcciano la questione in modo scientifico o quanto meno neutro. E\' un termine che già solo per il fatto di venire usato orienta l\'intera filosofia del forum nei confronti di questa confessione.

Banalmente si può ben dire che \"geovista\" sia l\'equivalente di \"negro\" tanto quanto \"Testimone di Geova\" lo è di \"persona di pelle scura\". Non vi è nulla di etimologicamente scorretto nel chiamare \"negri\" i neri di pelle, perché in effetti è quello il significato della parola, ma le relazioni sociali non si basano esclusivamente su regole grammaticali o etimologiche.


Ultima modifica di Malcolm X il Mar Gen 12, 2010 12:44 am - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Mar Gen 12, 2010 12:41 am

Citazione :
Termine geovista non vedo dov'è il problema nell'identificare i praticanti di tale confessione americana. Non si accetta tale denominazione che si lasci il forum semplice.
Spetta alla moderazione una simile dichiarazione
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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Mar Gen 12, 2010 12:49 am

Citazione :
E' un termine che già solo per il fatto di venire usato orienta l'intera politica del forum nei confronti di questa confessione.
Marxismo
Evoluzionismo
Ambientalismo
Giudaismo
Ebraismo
Nazionalismo
Socialismo
Scientismo
Fideismo
Politeismo
Ateismo
Agnosticismo
Liberalismo
Scetticismo
Naturalismo
Impressionismo
Cubismo
Espressionismo
Induismo
Scintoismo
Buddismo


SMETTIAMOLA DI PRENDERCI PER I FONDELLI.
LETTERALMENTE SIGNIFICA MOVIMENTO DI. IN QUESTO CASO INERENTE ALLA RELIGIONE DEI TESTIMONI DI GEOVA.
Non vedo per quale motivo dobbiate polemizzare una cosa del genere. Se non vi piace il termine siete liberi di andare da un'altra parte.

Aquarius.
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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Mar Gen 12, 2010 1:00 am

Caro Aquarius, stai peccando di superbia, "Geovismo" non ha nulla a che fare con i termini che hai elencato, perché se per alcuni dei casi che citi c'è una perfetta auto-identificazione dell'eticchetta -ismo rispetto alla categoria descritta per altri la connotazione negativa è semplicemente scontata. E' del resto singolare che i TdG non si riconoscano in nessuna maniera con questo termine ma che anzi lo rigettimo, di fronte ad una simile constatazione cade qualunque argomentazione di tipo sintattico-grammaticale.

Il termine non mi piace, quindi vi saluto.
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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Mar Gen 12, 2010 1:04 am

Dal Vocabolario della lingua italiana Devoto-Oli 2008:
geovista (ge-o-vì-sta) agg. e s. m. e f. (pl. m. -i) Testimone di Geova; relativo ai testimoni di Geova. - Der. di Geova.

Mi pare che accezione più asettica e semplice di così non esista. Nessuna connotazione dispregiativa.
Devo aggiungere altro? Chi vuole leggere connotazioni negative nelle parole neutre è libero di farlo, ma qui si rasenta il ridicolo.. avverto una fobia imperante..
Che cos'è la paura di un nome??
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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Mar Gen 12, 2010 1:05 am

"La paura di un nome non fa altro che alimentare la paura della cosa stessa"
- Hermione Granger - Harry Potter e la camera dei Segreti
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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Mar Gen 12, 2010 1:10 am

Ahahaha sapevo che avresti risposto così!!
Gran parte delle religioni si indica con un sostantivo che finisce in -ismo; che tutte queste religioni abbiano una intrinseca connotazione negativa? Per favore, si sta facendo critica sterile fine a se stessa.
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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Mar Gen 12, 2010 1:13 am

E assurdo come si possa fare tanta polemica su una parola. Ma lamentatevi quando si fa critica seria. Sembrate dei bambini. Ma crescete!
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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Mar Gen 12, 2010 1:13 am

Si può dire sia geovismo che russellismo (addirittura, in inglese Russellism o Bible Student Movement), mi associo sia ad aquarivs che a light non c'è niente di dispregiativo, è un termine generico per identificare un movimento, quindi non ci vedo niente di male.
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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Mar Gen 12, 2010 1:14 am

Citazione :
Dal Vocabolario della lingua italiana Devoto-Oli 2008:
geovista (ge-o-vì-sta) agg. e s. m. e f. (pl. m. -i) Testimone di Geova; relativo ai testimoni di Geova. - Der. di Geova.

Mi pare che accezione più asettica e semplice di così non esista. Nessuna connotazione dispregiativa.
Devo aggiungere altro? Chi vuole leggere connotazioni negative nelle parole neutre è libero di farlo, ma qui si rasenta il ridicolo.. avverto una fobia imperante..
Che cos'è la paura di un nome??

Io non sono un geovista, se lo fossi lo saprei. Nessuna fobia in realtà. Accade la stessa cosa quando dalla giustizia si passa al giustizialismo, dalla laicità al laicismo, da Berlusconi al berlusconismo, tutte parole entrate nel vocabolario italiano ma dall'accetto spiccatamente negativo.
Il semplice fatto che il termine "geovista" sia stato bandito dalle pubblicazioni scientifiche e mantenuto in quelle polemiche dovrebbe far aprire gli occhi a chi mi legge. In ogni caso i TdG non si riconoscono in tale definizione e soprattutto io come partecipante al forum non accetto di venir addittato con un'espressione di stampo fascistoide affine al vocabolario della polizia segreta che perseguitò i miei fratelli durante il ventennio.

In qualunque forum di TdG tale termine è bandito se usato in riferimento alla confessione dei Testimoni di Geova. Di conseguenza non mi sento il ben venuto.
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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Mar Gen 12, 2010 1:22 am

Il vocabolario è chiaro. Se sei tutto preoccupato per il termine va da un'altra parte.
Qui si deve essere obiettivi. Il termine per la lingua italiana è questo. Se vuoi parlarne un altra emigra. Da qui e dal paese.

Per quanto mi riguarda sei il benvenuto. Ma vi ho lasciato lo spazio che desideravate benché OFF. Detto questo si ritorna all'ostracismo.

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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Mar Gen 12, 2010 1:26 am

Siamo in sezione critica. Critica al geovismo. Questo è proprio lo spazio per esprimere critica al movimento. Voglio proprio vedere se nelle altre sezioni faranno tutti questi capricci.
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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Mer Gen 13, 2010 2:31 am

Come dimostrazione di alcun parteggiamento da parte dell'amministrazione per alcuna religione (nè a favore nè contro), benché ciascuno di noi rimane nella propria fede, abbiamo modificato il termine che, ribadiamo, non ha, linguisticamente alcuna valenza negativa. Ci auguriamo che presto, si faccia un uso più trasparente della lingua italiana. In attesa, accontentiamoci.
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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Mer Gen 13, 2010 1:12 pm

Una scelta che è indice di maturità, comunque grazie per avermi dato dell'ignorante e del capriccioso.

Un evento analogo riportato alla ribalta proprio in questi giorni è l'episodio relativo al "Il Giornale" di Feltri che utilizza liberamente il nome "NEGRO", Feltri giustifica la sua scelta con argomenti molto convincenti sul piano lessicale, tuttavia è illuminante la risposta di Pierluigi Battista del "Corriere della sera"

http://www.ffwebmagazine.it/ffw/page.asp?VisImg=S&Art=3778&Cat=1&I=../immagini/Foto%20D-F/feltri2_int.gif&IdTipo=0&TitoloBlocco=L%27Intervento&Codi_Cate_Arti=40

Citazione :
Caro Feltri, "negro"

è parola scortese
di Pierluigi Battista Caro Vittorio Feltri, si comprende l’insofferenza verso i dettami del politicamente corretto, per quella gabbia asfissiante di ipocrisie lessicali e di eufemismo sussiegosi che sfibrano un linguaggio e ne fanno un docile e insapore strumento al servizio di un nuovo dogma. Ma l’ostentazione per ben due volte del “negro” nel titolo di prima pagina del tuo Giornale rischia di trasformarsi in una spavalderia inutilmente offensiva. Anche se, sull’incresciosa vicenda di Rosarno, scrivi di volerli difendere, i “negri”. Anche se le tue intenzioni sono opposte a quelle tronfiamente esibite dai nostri connazionali di Calabria che hanno promosso, con mazze e fucili, una disgustosa “caccia al negro”: roba di cui vergognarci come italiani per l resto della nostra vita.

Dici che “negro” non è una parola tabù, basta consultare il dizionario della lingua italiana. Ma un dizionario non riesce a contenere tutti i sottintesi che caricano una parola o una definizione di significati emotivi e simbolici che non è giusto ignorare come se fossero solo la manifestazione di un insopportabile bigottismo linguistico.

I neri, gli uomini e le donne di colore, quelli che insomma hanno una pigmentazione scura di pelle, associano infatti quel nome “negro” o nigger, a un passato di schiavitù e di umiliazione indicibili. Se non era sempre deliberatamente ingiurioso, “negro” racchiudeva in sé qualcosa di dispregiativo, o di paternalistico (il “negro” era il nero buono e mansueto della Capanna dello zio Tom o la Mami di Via col vento che nel doppiaggio italiano parlava proprio come una “negra”: «bovera zignorina Rozella») che conferiva a quel termine un valore implicitamente squalificante, anche a non voler pensare (con una certa fatica) a un’implicazione di tipo razzistico.

Potresti giustamente obiettare che Martin Luther King e persino Malcom X facevano uso di quel termine. Ma era per rivendicare con orgoglio la loro “negritudine”. Fatto sta che, dopo la grande stagione per i diritti civili, “negro” è diventato una definizione sgradita e sgradevole, il segno di una mancanza di rispetto o l’attaccamento a un retaggio di cui noi bianchi non dovremmo andare fieri.

Capisci bene, caro Feltri, che in questione non è il ridicolo degli “operatori ecologici” o dei “diversamente vedenti”. Sui “negri” la storia è purtroppo molto diversa. E sarebbe sempre opportuno definire una persona nel modo in cui essa potrebbe riconoscersi in pieno. Se “negro” viene vissuto come un’offesa e una mancanza di riguardo, non si capisce perché non si debba attenersi a una semplice regola di cortesia: non costa niente e, come tutte le manifestazioni della buona educazione nella vita individuale e sociale, non è riducibile tout court all’ipocrisia. Perciò, la prossima volta, prova con “neri”: in fondo c’è solo una “g” di differenza. Con immutata stima.

11 gennaio 2009



Interessante anche questo articolo che ho trovato in rete
http://www.mentecritica.net/parole/meccanica-delle-cose/comandante-nebbia/16060/

Citazione :

Le parole sono strumenti e, come tali, di per sé inerti. Esse possono dire poco o tantissimo, a seconda di come vengano usate. Due esempi per tutti:

Parole che Dicono Molto
Ieri sera, ho avuto occasione di ascoltare l’introduzione della trasmissione radiofonica La Zanzara, trasmessa da Radio 24 e condotta da Giuseppe Cruciani. Cruciani, introducendo la polemica tra Pierluigi Battista e Vittorio Feltri sull’uso del termine “negro”, ci tiene a sottolineare esplicitamente la liceità dell’uso dell’aggettivo adducendo come giustificazione il fatto che si tratti di parola appartenente alla lingua italiana e che sia stata usata anche dalla Binetti nel corso di un intervista (sic). Secondo Cruciani, quindi, la parola “negro”, può essere usata liberamente.

Cruciani ha ragione. La parola “negro”, di per sé, non significa nulla. Essa, come ogni parola, assume valore in funzione delle intenzioni di chi la pronuncia. Negli Stati Uniti non è infrequente sentire persone di colore chiamarsi l’un l’altro “nigger” o “nigga” senza che nessuno si offenda. Nello stesso tempo, è stupido fare le animelle candide e fingere di dimenticare che questo termine è stato usato in Italia come epiteto razziale durante il periodo coloniale quando i “negri” valevano meno delle cartuccia necessaria ad abbatterli e tutt’ora suona esplicitamente come un insulto.Ci vuole un grosso sforzo mentale per affermare che la parola “negro” non significhi nulla.

Perché Feltri usa il termine “negro” per ben due volte nei titoli de “Il Giornale”? Lo fa perché è un difensore della purezza della lingua o per compiacere i suoi lettori che nel leggere un titolo che riesce ad offendere contemporaneamente africani e calabresi in meno di due righe avranno avuto l’equivalente piccolo borghese di un orgasmo intellettuale?
La risposta la sa solo Feltri. Solo lui sa se “negro”, nella sua bocca è un’offesa o un semplice aggettivo. A noi rimane la libertà di farci un’opinione sulla base di quello che sappiamo di Feltri e del suo modo di fare giornalismo.
Cruciani, chiamando a testimone la Binetti (nota cruscante), pensa che Feltri sia un purista della lingua.

Anche su questo fatto possiamo farci un’opinione personale. Cruciani ci è o ci fa?


Quindi ribadisco il concetto che ho già espresso da ignorante e capriccioso quale sono. "Geovista" è l'equivalente di "Negro" tanto quanto "Testimone di Geova" lo è di "persona dalla pelle nera", un TdG può nascere e morire dentro questa confessione senza mai usare o nemmeno sentire questa parola(geovismo) ma nel caso la sentisse per la prima volta allora nel 99% dei casi la sentirà da parte di un critico o di un revisionista dell'olocausto,... e qualcuno ci vorrebbe insegnare che è così che dobbiamo essere chiamati, pazzesco, senza contare che le parole denominali con suffisso in -ismo sono senza alcun dubbio utilizzate ANCHE in senso dispregiativo, gli esempi positivi che avete portato non significano nulla, non per niente la politica degli ultimi anni ci ha letteralmente sommerso di dispregiativi di questo tipo, tipici del linguaggio di Berlusconi sono per esempio "i sostantivi negativi in -ismo come centralismo. Giustizialismo (dilagante), statalismo (eccessivo), fiscalismo (esoso), totalitarismo, e un lessico valutativo di tipo spregiativo inteso a sminuirne la credibilità" (BERLUSCONI E CHÁVEZ UNITI NELLA LOTTA: SCELTE LINGUISTICHE E STRATEGIE PERSUASIVE NEL DISCORSO DI DUE ABILI COMUNICATORI, p.121).

L'argomentazione puerile che dovrebbe convincere il sottoscritto (che ricordiamolo è ignorante e capriccioso) è di tipo etimologico-lessicale, ovvero la medesima argomentazione che Feltri usa per giustificare la sua scelta di usare "negro" invece di "nero", è ovvio che per convincersi di simili affermazioni ci vuole un QI ridotto ai minimi termini.

Per concludere, i contesti in cui "geovismo" e simili sono utlizzati sono per la grande maggioranza (io direi il 99%) contesti avversi al nostro movimento religioso, tra questi vi è da elencare anche il regime fascista italiano, la comunità non si identifica in tale nome ed anzi lo ritiene un dispregiativo proprio a causa degli ambiti in cui lo si utilizza e quindi rifiutiamo di essere chiamati pubblicamente in tale modo, poi a casa propria ognuno può chiamarci come gli pare ma se si desidera colloquiare con la nostra associazione è obbligatorio seguire le regole basilari della comune convivenza.

Concludo con una citazione di uno storico:

"dal punto di vista del lessico totalitario i termini che supportano il suffisso “-ista” e “-ismo” hanno sempre una valenza denigratoria, almeno che non siano applicati alla autodefinizione, ovvero alla apologia di sé e del proprio movimento, fazione, partito e così via... il ricorso ai suffissi di cui sopra serviva a stigmatizzare i destinatari per poi poterli meglio colpire. Dichiarando la loro estraneità dalla “nazione”, dalla “razza”, dalla “comunità di stirpe” o “di popolo”, dal “ceppo originario” e così via" (Claudio Vercelli)
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MessaggioTitolo: Re: L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento   L'ostracismo nei confronti di coloro che lasciano il movimento - Pagina 3 Icon_minitime1Mer Gen 20, 2010 3:35 am

Dodici ragioni (almeno) per ritenere che i testimoni di Geova siano una sétta distruttiva
Si sente sempre più spesso parlare di "culti distruttivi", di "sette sataniche" e, le cronache recenti (marzo 1997) hanno portato all’ attenzione dell’ opinone pubblica la tragedia del suicidio collettivo di un gruppo di persone, appartenenti ad un movimento New Age denominato Higher Source, suggestionate dall’ idea che il passaggio della cometa Hale Bopp fosse il segnale da loro tanto atteso per ricongiungersi con gli extraterrestri.
É certamente vero che non tutti i movimenti religiosi sono rappresentati da pazzi fanatici e che in molti di loro l’ adesione al culto comporta lievi scostamenti dal comune modo di sentire e nessun serio scompenso psicologico. Ciò non vuol dire che, invece, alcuni altri, pur se di ragguardevoli dimensioni, come i testimoni di Geova, non destino allarme e non siano meritevoli di attento controllo per i germi che portano in sé. Non vogliamo assolutamente fare il gioco di questi gruppi "eversivi", come fa invece il noto "entertainer religioso" Massimo Introvigne che, pur di difendere alcune sette che gli stanno particolarmente a cuore, ha rilasciato questa intervista a Repubblica: "Il suicidio dei membri della Higher Source porterà a criminalizzare molti nuovi movimenti religiosi. A chiedere la messa al bando di gruppi che hanno esperienze ben diverse tra loro. É uno sbaglio, perché invece i rischi maggiori si nascondono nelle piccole comuni, insospettabili ditte e aziende del terziario esoterico … [è necessario un controllo] ma non con misure restrittive dettate magari dal ministero dell’ Interno". — La Repubblica del 28 marzo 1997.
Sembra proprio che Introvigne nel rilasciare l’ intervista avesse in mente i suoi "amici" testimoni di Geova e Dianetici, di recente più volte "visitati" dai carabinieri che eseguono (lodevolmente) indagini per conto del Ministero dell’ Interno e dei Servizi di Sicurezza. Nemmeno noi desideriamo fare di "ogni setta un fascio", come con la sua nota verve ironica scrive Valter Farneti, coordinatore della filiale italiana dei Testimoni in una sua memoria, redatta per un processo che lo vede querelante a Venezia, ma, piuttosto, ci preme inquadrare, sia pure senza alcuna pretesa di scientificità, il movimento da lui presieduto nella cornice che merita. Ecco perché ne presentiamo di seguito, alcuni punti caratterizzanti.
1) Sono bugiardi:
Quando contattano le persone, sia nella loro opera di casa in casa che in altre circostanze, quasi sempre premettono che: "Non siamo qui perché lei cambi la sua religione"; ma non è assolutamente vero. L’ unico, vero motivo per cui vanno di casa in casa è proprio quello di far cambiare religione alla gente attirandola fra i testimoni di Geova;
Alla domanda se si ritengono gli unici ad essere salvati, rispondono: "Non crediamo che saremo i soli ad essere salvati"; ma la verità incontrovertibile è che essi credono fermissimamente proprio nell’ esatto contrario;
Quando si obietta loro d’ essere falsi profeti, essi rispondono, scandalizzati: "Non siamo falsi profeti"; ma la verità è che hanno profetizzato numerose volte la fine del mondo basandosi, come essi stessi dicono, su FATTI e non su congetture;
Uno dei più strombazzati vanti dei quali fanno un gran parlare è quello d’ essere: "cittadini ligi alle leggi"; sarà anche vero, ma solo nei confronti di quelle che non contrastano con gli ordini di Brooklyn. Tanto per fare un esempio: Se lavorano negli ospedali devono violare il segreto professionale;
Infine dicono di compiere un’ opera filantropica e di distribuire gratuitamente la loro letteratura; ma ciò che è vero è che non mancano mai di chiedere o di suggerire una contribuzione. Se non si contribuisce, molto spesso non lasciano il resto di niente se non qualche volantino da pochi centesimi.
2) La loro personalità cambia
Sono tutti emulatori della personalità vittoriana del Corpo Direttivo. Prima di aderire al movimento essi dicono di avere la "personalità del mondo", mentre dopo il lavacro di obbedienza alla Torre di Guardia essi acquistano la "nuova personalità":
Queste persone simili a pecore ora vengono istruite da Geova mediante la sua visibile organizzazione in espansione. Grati per quello che imparano, si adoperano per trasformare la loro personalità a immagine di Dio. (W 15/1/1985, 18);
Sport competitivi, istruzione universitaria (nota n.1) , lavori di grande responsabilità sono banditi per dedicare tutte le loro energie all’ opera di proselitismo. Di tanto in tanto viene loro ricordata la necessità di non sposarsi, di non fare figli (la fine è vicina), e sono additati ad esempio preclaro quelli che vendono le loro case per dedicare tutto all’ organizzazione, e chi abbandona gli studi per compiere l’ opera di "pioniere":
Si odono notizie di fratelli che vendono la casa e i beni e dispongono di trascorrere il resto dei loro giorni in questo vecchio sistema facendo il servizio di pioniere. Questo è senz’ altro un modo eccellente d’ impiegare il breve tempo che rimane prima della fine del mondo malvagio. Ministero del Regno, giugno 1974, pag. 2.
Oggi, allo stesso modo, un cristiano non lascerà che gli allettamenti del mondo di Satana lo inducano a far diventare il lavoro o una carriera molto rimunerativa lo scopo della propria vita. Quando Gesù chiamò i suoi primi discepoli, essi "subito, abbandonate le loro reti, lo seguirono" … Sarebbe saggio allora lasciarsi prendere nella trappola delle ambizioni mondane? Gesù comanda ai suoi odierni seguaci di ‘predicare la buona notizia del regno’ . La Torre di Guardia del 1° settembre 1986, pag. 5.
Tutti gli amici di prima che non accettano la loro nuova fede sono classificati tra gli "oppositori della verità";
I membri della famiglia che si oppongono alla loro nuova scelta, anch’ essi sono considerati tali;
Quelli di loro che lasciano la "verità" subiscono l’ ostracismo totale;
É richiesta la delazione reciproca. Chi non lo fa è considerato sleale (w 1/9/87, 12-15);
Si devono ridurre al minimo le differenze etniche per pervenire ad una totale uniformità. Si devono evitare le caratteristiche culturali locali. É bandito il "pensiero indipendente":
Come si manifesta questo spirito indipendente? Un modo comune è quello di mettere in dubbio i consigli della visibile organizzazione di Dio. Per esempio, di tanto in tanto l’ organizzazione di Dio dà avvertimenti circa l’ ascoltare certi tipi di musica immorale o allusiva o il frequentare discoteche e altre sale da ballo mondane in cui si suona questa musica e i cui frequentatori sono noti per la condotta immorale. Alcuni però hanno creduto di saperne più di loro. — La Torre di Guardia del 1° luglio 1983, pag. 22, § 21.
3) Seguono capi umani
Charles T. Russell, loro primo capo e fondatore, in pratica era adorato. Basta leggere, per esempio, ciò che fu scritto di lui sulla Torre di Guardia del 1916, a proposito dei suoi funerali:
Charles Taze Russell, tu sei stato incoronato come re dal Signore; e per i secoli dei secoli il tuo nome sarà conosciuto fra le genti, e i tuoi nemici verranno e adoreranno ai tuoi piedi. (La Torre di Guardia di Sion, 1° dicembre 1916, pagg. 366, 367)
Rutherford, il secondo presidente della Torre di Guardia, tentò di demolire il mito del suo predecessore, eliminando dalla sede centrale della società ogni sua immagine, innalzando se stesso al suo posto. Opporsi alla sua volontà era come opporsi a Dio. Reinterpretò tutte quelle Scritture che servivano a rafforzare la sua posizione all’ interno dell’ organizzazione e le adattò ai suoi schemi. In una cosa assomigliò a Russell: anche lui predisse la fine del mondo, ma si sbagliò altrettanto miseramente del suo predecessore.
Ai giorni del terzo presidente, Nathan H. Knorr, fu insediato un comitato al quale da allora in poi spetta il compito di provvedere direttive all’ intera organizzazione, e che tutt’ oggi, conosciuto come Corpo Direttivo, rappresenta in effetti , la Voce di Geova; è soltanto ad esso che spetta il compito di far fluire le verità divine all’ intera associazione mondiale dei Testimoni, e a nessun altro. É quest’ organismo collegiale, composto esclusivamente da maschi di razza bianca che detta le regole sull’ abbigliamento, sulle abitudini sessuali nel matrimonio, sull’ organizzazione delle adunanze, sul numero di ore da dedicare all’ opera di proselitismo, sulla scelta dello svago e su ciò che si può o non si può leggere. Quando uno qualsiasi dei più di cinque milioni di aderenti al gruppo viene meno nell’ osservanza di una delle migliaia di regole stabilite da questa pervasiva e onnipresente oligarchia, viene immantinente scomunicato o, per usare un termine a loro caro, "disassociato".
Ogni dubbio o espressione critica nei confronti dell’ autorità religiosa viene immediatamente considerato come il frutto di pericoloso orgoglio, e pertanto come gravemente peccaminoso. Non accettano che nessuno li critichi, mentre essi stessi sono maestri in tale specialità:
Uno potrebbe andare oltre e dire che il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova o altri fratelli responsabili interferiscono nella libertà di coscienza e nel "diritto" dei singoli di interpretare le Scritture. Ricordate però le umili parole di Giuseppe: "Le interpretazioni non appartengono a Dio?" (Genesi 40:Cool E Gesù non predisse forse che in questi ultimi giorni un’ organizzazione di unti, "lo schiavo fedele e discreto", sarebbe stata incaricata di provvedere cibo spirituale a suo tempo? (Matteo 24:45-47) State attenti a quelli che cercano di promuovere proprie opinioni contrarie …
… A volte si sente qualcuno mettere in dubbio che il divieto scritturale di mangiare sangue valga in effetti anche per le trasfusioni. Ma cosa si nasconde dietro questo ragionamento? Forse la paura, la paura di perdere eventualmente la propria vita attuale o quella di una persona cara? La speranza nella risurrezione si sta affievolendo? I cristiani fedeli non fanno compromessi in merito alla legge di Dio né cercano il modo di annacquarla …
Alcuni che hanno uno spirito critico sostengono che l’ organizzazione di Geova sia troppo rigida circa il troncare qualsiasi contratto sociale con i disassociati. (II Giovanni 10, 11) Ma perché questi critici la pensano così? Stanno forse mettendo un vincolo familiare o un’ errata lealtà a un amico al di sopra della lealtà a Geova, alle sue norme e alle sue esigenze? …
Qualcun altro ancora potrebbe sostenere erroneamente che le Scritture non dicono di predicare pubblicamente di casa in casa. Ma ciò, è forse dovuto al fatto che questa importante opera già non gli piace, così che va in cerca di una scusa per non parteciparvi? …
Infine, possiamo prendere in esame ciò che la Società ha pubblicato sulla cronologia in passato. Alcuni oppositori asseriscono che i testimoni di Geova siano falsi profeti. Costoro dicono che sono state stabilite date, ma che non è successo nulla. ancora una volta chiediamo: cosa spinge questi critici? Stanno incoraggiando il popolo di Dio a essere desto o stanno cercando di giustificare se stessi perché sono caduti nel torpore dell’ inattività? …
É vero, il popolo di Geova a volte ha dovuto rivedere le proprie aspettative. Il nostro vivo desiderio ci aveva fatto sperare che il nuovo sistema arrivasse prima del tempo che Geova aveva stabilito. Manifestiamo, però, la nostra fede nella Parola di Dio e nelle sue infallibili promesse dichiarandone il messaggio ad altri. Inoltre, la necessità di rivedere in qualche modo il nostro intendimento non ci rende falsi profeti né cambia il fatto che stiamo vivendo negli "ultimi giorni", e che presto vedremo la "grande tribolazione" che spianerà la strada al Paradiso terrestre. Come sarebbe stolto pensare che, siccome certe aspettative hanno avuto bisogno di qualche correzione, si debba mettere in discussione tutto l’ insieme di verità! Ci sono chiare prove che Geova ha impiegato e continua a impiegare la sua unica organizzazione nella quale "lo schiavo fedele e discreto" prende la direttiva. Ci sentiamo perciò come Pietro che disse: "Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna". — Giovanni 6:68. La Torre di Guardia del 15 marzo 1986, pagg. 17-19.
4) Devono obbedire "perinde ac cadaver"
Ai Testimoni di Geova viene insegnato che la salvezza si ottiene solo seguendo le direttive dello "schiavo fedele e discreto" (il cui esponente è il Corpo Direttivo), anche se sono innumerevoli le occasioni in cui è stata chiaramente dimostrata la loro falsità! Riassumendo un comune modo di sentire dei Testimoni, il loro pensiero è che è "meglio seguire lo schiavo e sbagliare che avere ragione e trovarsi fuori dall’organizzazione dei testimoni di Geova" (Questo è esattamente ciò che avviene quando un Testimone dissente apertamente dalle interpretazioni del Corpo Direttivo). D’ altra parte non c’ è da meravigliarsene alla luce delle affermazioni che seguono e che rappresentano il pensiero del supremo consesso geovista.
Lottiamo contro lo spirito indipendente
Dallo studio della Bibbia apprendiamo che Geova ha sempre guidato i suoi servitori in maniera organizzata. E come nel primo secolo c’ era un’ unica vera organizzazione cristiana, così oggi Geova si serve di una sola organizzazione … Eppure ci sono alcuni che, additando il fatto che l’ organizzazione ha dovuto fare certi aggiustamenti, ragionano: "Questo dimostra che dobbiamo decidere da noi stessi cosa credere". Questo è un modo di pensare indipendente. Perché è così pericoloso?
Questo modo di pensare è indice di orgoglio. E la Bibbia dice che "l’ orgoglio è prima del crollo, e lo spirito superbo prima dell’ inciampo". (Proverbi 16:18) Se pensiamo di saperne più dell’ organizzazione, chiediamoci: "Dov’ è che per la prima volta abbiamo imparato la verità biblica? Conosceremmo la via della verità se non fosse stato per la guida dell’ organizzazione? Possiamo realmente andare avanti senza la guida dell’ organizzazione di Dio?" No, non possiamo! — La Torre di Guardia del 1° luglio 1983, pag. 27.
É importantissimo pertanto non mettersi mai a criticare aspramente l’ organizzazione del Signore o i rappresentanti nominati d’ essa. Geova è l’ onnisapiente Giudice davanti al quale si dovrà rendere conto di discorsi del genere o di altre cose inutili dette.
Tra coloro che disprezzano gli insegnamenti di Geova ci sono alcuni che criticano e che si lamentano della pura organizzazione di Geova e delle sue norme per mantenere la pace e l’ ordine. Fra costoro e quelli che si ribellano apertamente, il passo è breve. Cora e i suoi sostenitori se ne accorsero, a loro completa rovina, quando osarono essere frettolosi nel parlare contro Mosè, il servitore di Dio. (Numeri 16:1-40) Sullo stesso argomento Proverbi 29:20 afferma: "Hai guardato un uomo frettoloso con le sue parole? C’ è più speranza per qualche stupido che per lui". — La Torre di Guardia del 15 ottobre 1984, pag. 17.
5) Praticano il controllo del pensiero
Ogni pensiero che può indurre a dubitare dell’ organizzazione deve subito essere soppresso sul nascere. Ogni atto del Corpo Direttivo, ogni cambiamento della dottrina o delle norme deve essere accolto con entusiasmo, come frutto di una illuminazione progressiva, anche se non se ne capisce il perché.
Per i primi cristiani può darsi che alcune decisioni prese dal corpo direttivo siano state difficili da capire a quel tempo. Fu senz’ altro così quando Paolo fu fatto tornare a Tarso o allorché venne mandato nel tempio dopo il suo terzo viaggio missionario. (Atti 9:30; 21:23-25) Ma in effetti dietro a queste decisioni c’ era Cristo. (Atti 22:17-21; 23:11) Oggi possiamo star certi che, se Cristo permette che accada una qualunque cosa fra i suoi discepoli sulla terra, ha un nobile proposito, proprio come nel I secolo. — La Torre di Guardia del 1° agosto 1987, pagg. 19, 20.
6) Sottopongono a censura tutte le informazioni
Non è consentita alcuna lettura che sia critica nei confronti della Torre di Guardia:
Perciò siate decisi nel vostro cuore a non toccare mai il veleno che gli apostati vogliono propinarvi. Date ascolto al saggio e vigoroso comando di Geova di evitare completamente quelli che vorrebbero ingannarvi, sviarvi, allontanarvi e trascinarvi nelle vie della morte. Se amiamo Geova con tutto il nostro cuore, l’ anima e la mente, non lasceremo spazio alla penetrazione del pensiero apostata. (Matteo 22:37-39) ‘Non daremo luogo al Diavolo’ e non proveremo il desiderio di cercare altrove. Non saremo ‘presto scossi dalla nostra ragione’ da qualche falso insegnamento. — La Torre di Guardia del 15 marzo 1986, pag. 20.
Siamo stati preavvertiti del fatto che ci sarebbero stati apostati e persone che avrebbero voluto soltanto farsi solleticare gli orecchi. I consigli che si trovano, per esempio, in II Giovanni 9-11, I Corinti 5:15-13 e II Timoteo 3:5 non ci permettono di stare in compagnia di coloro che si allontanano dalla verità. E nemmeno acquistiamo o leggiamo ciò che scrivono. — La Torre di Guardia del 15 dicembre 1984, pag. 19.
Alcuni si sono esposti a una possibile contaminazione spirituale seguendo trasmissioni religiose alla radio o alla televisione … — La Torre di Guardia del 1° novembre 1987, pag. 19.
Un sorvegliante di circoscrizione francese ha fatto questa interessante osservazione: "Alcuni fratelli si lasciano ingannare perché sono privi di accurata conoscenza". Per questo Proverbi 11:9 dice: "Mediante la conoscenza i giusti sono liberati". Questo non significa prestare orecchio agli apostati o fare ricerche nei loro scritti. Significa invece pervenire a un’ "accurata conoscenza del sacro segreto di Dio" mediante un diligente studio personale della Bibbia e delle pubblicazioni bibliche della Società. Chi mai, avendo questa accurata conoscenza, diverrebbe così curioso da prestare anche solo la minima attenzione alle espressioni apostate? "Nessuno v’ inganni con argomenti persuasivi"! (Colossesi 2:2-4) La propaganda religiosa falsa, da qualunque fonte provenga, dovrebbe essere evitata come veleno! In effetti, dal momento che il nostro Signore ha impiegato "lo schiavo fedele e discreto" per trasmetterci "parole di vita eterna", perché mai dovremmo andare a cercarle altrove? — La Torre di Guardia del 1° novembre 1987, pag. 20.
7) I loro insegnamenti sono soggetti a continue modifiche
Nel corso degli anni sono stati soggetti a profonde revisioni moltissimi dei loro insegnamenti, in alcune circostanze con il ritorno a precedenti insegnamenti dei primi anni della loro storia. É stato più volte detto che se C.T. Russell fosse vivo, sarebbe certamente disassociato dall’ organizzazione che egli fondò. Perché? Perché, solo per citare alcune delle tante ragioni, egli celebrava i compleanni e il Natale, usava immagini del mondo dell’ occulto e simboli come la croce, non considerava il mangiare o il trasfondere sangue un peccato e adorava Cristo. Inoltre, egli credeva che fosse un peccato dar luogo ad una struttura organizzativa come quella che oggi hanno realizzato i Testimoni!
La meditazione può aiutarvi anche quando la vostra fede è messa alla prova. Per esempio, a volte ci sono cambiamenti nel nostro intendimento di certi brani o profezie della Bibbia. "Il sentiero dei giusti è come la fulgida luce che risplende sempre più finché il giorno è fermamente stabilito", dice la Bibbia in Proverbi 4:18. Alcuni però sono turbati per questi raffinamenti. Ma i "giusti" si prendono il tempo di meditare e assimilare queste nuove verità bibliche, anziché concludere affrettatamente che lo "schiavo fedele" abbia sbagliato. — La Torre di Guardia del 1° luglio 1984, pag. 29.
Cool Sottopongono a martirio i loro stessi aderenti
Il Corpo Direttivo insegna che i Testimoni dovrebbero rimanere neutrali in tutte le controversie politiche. Tuttavia Rutherford corteggiò Hitler agli inizi della seconda guerra mondiale, e mentre Knorr consentì che migliaia di Testimoni nel paese africano del Malawi fossero maltrattati, violentati o uccisi per la loro indisponibilità all’ acquisto della tessera del partito (una sorta di registrazione alle liste elettorali), i Testimoni messicani potevano tranquillamente corrompere i funzionari governativi per evitare il servizio militare, i quali li registravano come se avessero svolto tale servizio!
Decine di migliaia di Testimoni hanno rifiutato le trasfusioni di sangue in situazioni di emergenza sin dagli anni cinquanta, migliaia di loro sono così morti sull’ altare dell’ organizzazione. Di tali storie sono piene le pagine dei giornali di tutti i paesi del mondo ed esse sono ben note in tutti gli ospedali.
9) Travisano l’ insegnamento biblico
Ignorando i principi fondamentali adottati da tutti gli studiosi veri della Bibbia, il Corpo Direttivo segue un’ ermeneutica del tutto particolare che consiste nel collocare al centro di tutti gli scenari biblici se stesso e facendo ruotare tutti gli avvenimenti descritti nelle Scritture nella cornice di cui egli fa parte. Per esempio, nelle assemblee di distretto tenute dal 1922 al 1929 essi videro l’ adempimento del suono delle sette trombe suonate dagli angeli nello scenario di Armaghedon tratteggiato dall’ Apocalisse! Non tengono in alcun conto il contesto e i dati storici. Non hanno alcuna difficoltà ad insegnare che la Bibbia non può essere compresa se non si tiene presente la loro organizzazione, e che la Bibbia fu scritta per l’ organizzazione e non per gli individui:
Così la Bibbia è un libro di organizzazione e appartiene alla congregazione cristiana come organizzazione, non a individui, indipendentemente dalla sincerità con la quale credano di poter interpretare la Bibbia. Per questa ragione non può essere debitamente capita senza tener presente la visibile organizzazione di Geova. — La Torre di Guardia del 1° aprile 1968, pag. 205.
Il Corpo Direttivo non permette alla massa dei proclamatori di interpretare la Bibbia da soli, come se essa rappresentasse l’ unico strumento per conoscere la verità:
Studiare comporta uno sforzo. Possiamo perciò essere grati che l’ organizzazione di Geova ci dia tanto aiuto. In anni recenti alcuni hanno preteso che ciascuno dovrebbe avere il diritto di interpretare la Bibbia da sé. L’ eunuco etiope, invece, riconobbe apertamente di aver bisogno di direttiva in senso spirituale. — La Torre di Guardia del 15 agosto 1988, pag. 14.
Geova non illumina ciascun cristiano in maniera individuale. Al contrario, Cristo ha nominato la classe dello "schiavo fedele e discreto" per provvedere materiale di studio sulle Scritture e consigli opportuni ai cristiani di tutto il mondo. — La Torre di Guardia del 15 agosto 1988, pag. 28.
Sebbene i Testimoni dicono che "Noi crediamo che si è salvati esercitando fede in Gesù Cristo, e non per le opere", tuttavia è richiesto che per essere salvati ci si metta in contatto con la loro organizzazione, e che si obbedisca a tutte le direttive di Brooklyn, anche se esse poi in effetti cambiano, altrimenti non si può ottenere la salvezza..
Per questo Dio ha disposto che venga proclamata la "buona notizia del regno", perché ciascuno abbia la possibilità di operare la propria salvezza. — La Torre di Guardia del 1° febbraio 1985, pag. 5.
10) Senza di loro non si può accedere a Dio. Tutti gli altri saranno distrutti
Le loro dichiarazioni si spiegano da se :
Un terzo requisito è quello di essere in contatto col canale impiegato da Dio, la sua organizzazione. Dio si è sempre servito di un’ organizzazione. Per esempio, solo quelli che erano nell’ arca sopravvissero al Diluvio ai giorni di Noè, e solo quelli che erano uniti alla congregazione cristiana nel primo secolo godevano del favore di Dio. (Atti 4:12) In modo analogo, oggi Geova impiega un’ unica organizzazione per compiere la sua volontà. Per ricevere la vita eterna sulla terra paradisiaca dobbiamo identificare questa organizzazione e servire Dio in qualità di componenti d’ essa. — La Torre di Guardia del 1° settembre 1984, pag. 21.
Solo i testimoni di Geova, i membri dell’ unto rimanente e la "grande folla" come organizzazione unita sotto la protezione del supremo Organizzatore, hanno la speranza scritturale di sopravvivere all’ imminente fine di questo sistema condannato dominato da Satana il Diavolo. (Rivelazione 7:9-17; 2 Corinti 4:4) Saranno loro la "carne" che Gesù Cristo disse si sarebbe salvata attraverso la peggiore tribolazione di tutta la storia umana … Per sopravvivere ed entrare nel Millennio sotto la direttiva del più grande Noè, Gesù Cristo, queste "altre pecore" devono rimanere organizzate con l’ unto rimanente, gli "eletti" a motivo dei quali i giorni della "grande tribolazione" saranno abbreviati. — La Torre di Guardia del 1° settembre 1989, pag. 19.
11) Sono convinti di ereditare i beni di chi perirà nel giudizio universale.
I testimoni di Geova credono che Dio distruggerà fra breve tutti i non Testimoni, ma che lascerà intatti tutti i loro beni e le loro case, così come sognano i Testimoni quando nella loro opera di casa in casa si imbattono in dimore di lusso che sperano di fare proprie. É un’ idea, questa, che fu suggerita per la prima volta nel 1945 nell’ opuscolo I miti erediteranno la terra, a pagina 27:
I miti che sopravvivranno alla battaglia di Armaghedon comprenderanno che tutto il paese appartiene al Creatore, Geova. Essi apprezzeranno, inoltre, che Gesù Cristo, il seme di Abraamo, è l’ erede di Geova, e che è a lui che il Creatore, suo padre ha affidato il paese. La disponibilità di tutto il paese è perciò nelle mani di Cristo il Re. Sarà lui a determinare chi dovrà stabilirvisi, e dove. Invece di spartirselo con criteri avidi ed egoistici, secondo i loro desideri, i miti attenderanno che il re e i suoi principi visibili sulla terra diano loro un posto e gli facciano l’ assegnazione della loro porzione del paese. Essi non potranno comprarlo da Lui con il denaro, offrendo il prezzo più alto rispetto a qualcun altro, ma accetteranno lietamente la parte del paese che il Re graziosamente assegnerà loro.
12) Dividono le famiglie
Poniamo che siate un Testimone e che un vostro vecchio e caro amico sia stato appena disassociato per aver messo in dubbio alcuni insegnamenti del Corpo Direttivo. Come dovreste comportarvi sia voi che gli altri Testimoni, nei suoi confronti?
Perciò i membri della congregazione non si assoceranno al disassociato, né nella Sala del Regno, né altrove. Non converseranno con lui né mostreranno in alcun modo di notarlo. Se il disassociato tenta di parlare ad altri nella congregazione, essi dovranno allontanarsi da lui. In tal modo capirà pienamente l’ entità del suo peccato … Inoltre, il disassociato che vuol fare ciò ch’ è giusto dovrebbe dire a chiunque gli si avvicina inconsapevolmente che è disassociato e che non dovrebbero parlare con lui. — La Torre di Guardia del 15 dicembre 1963, pagg. 761, 762.
Come ci si dovrebbe comportare con un figlio minorenne che è stato disassociato per aver fumato?
Ma come possono, dunque, i genitori ubbidire al comando di disciplinare i figli in armonia con la Parola di Dio quando uno dei loro figli è disassociato? Essi possono ancora servirsi della Parola di Dio o di altre pubblicazioni bibliche per addestrare il figlio o la figlia, ma se ne servono in modo correttivo, non come se si intrattenessero piacevolmente con lui o con lei su argomenti spirituali come potrebbero fare con gli altri figli. Spetta ai genitori decidere come far questo. Non si richiede asprezza, ma essi non accordano a tale figlio o figlia disassociata la stessa approvata relazione spirituale concessa agli altri. — La Torre di Guardia del 15 gennaio 1975, pag. 55.
Se, a causa di un grave incidente d’ auto, un padre di famiglia avesse accettato una trasfusione di sangue per aver salva la vita, e questo avesse comportato la sua disassociazione, in che modo questo fatto dovrebbe influire in quanto al suo ruolo di padre, sugli altri membri della famiglia?
Se il marito scomunicato insiste nel dire la preghiera all’ ora dei pasti, i membri dedicati della casa non diranno "Amen" alla preghiera, né si terranno per mano come alcuni ne hanno l’ abitudine, perché ciò significherebbe avere associazione spirituale. Possono chinare il capo e dire silenziosamente la loro preghiera a Geova. — La Torre di Guardia del 15 gennaio 1964, pag. 44.
Il disassociato sarà immancabilmente distrutto da Geova, sicché bisogna convivere con lui fino a quel tempo:
L’ espulsione dalla congregazione cristiana nono comporta la morte immediata, per cui i vincoli familiari sussistono. Pertanto un disassociato o dissociato può continuare a vivere a casa con la moglie cristiana e i figli fedeli. Il rispetto verso i giudizi di Dio e il provvedimento preso dalla congregazione spingerà la moglie e i figli a riconoscere che con la sua condotta egli ha alterato il legame spirituale che precedentemente li univa. Ma, dato che la sua disassociazione non pone fine al vincolo coniugale o alla parentela, i normali rapporti familiari e affettivi possono continuare.
La situazione è diversa se il disassociato o dissociato è un parente che vive fuori di casa o non è dell’ immediata cerchia familiare. Potrebbe essere possibile non avere quasi nessun contatto col parente. anche se eventuali questioni di famiglia richiedessero qualche contatto, è certo che questi contatti dovrebbero essere mantenuti al minimo, in armonia col principio divino di "non mischiarsi con alcuno che, chiamandosi fratello, sia un fornicatore [o colpevole di un altro peccato grave] … con un tale non dovete neppur mangiare". — 1 Corinti 5:11.
Si capisce che questo può essere difficile, a causa dei sentimenti e dei vincoli familiari, ad esempio dell’ amore che i nonni provano verso i nipoti. Tuttavia questa è una prova di lealtà a Dio, come spiega la sorella citata a pagina 26. Chiunque provi la tristezza e il dolore che il parente disassociato ha in tal modo causato, può trovare conforto ed essere incoraggiato dall’ esempio di alcuni parenti di Cora. — La Torre di Guardia del 15 aprile 1988, pag. 28.
Il rapido excursus che abbiamo tracciato nelle pagine precedenti non è certamente esaustivo, ma può servire a delineare un quadro che aiuta a collocare il culto geovista in una cornice ben più aderente all realtà di quella nella quale, invece, vorrebbero inquadrarlo i suoi epigoni, che per esso chiedono insistentemente lo status di confessione rispettabile e, addirittura, la stipula di un’ intesa ai sensi dell’ art. 8 della Costituzione.
Quando si trasforma profondamente la personalità di un individuo, quando questi non può più aderire al suo proprio codice morale, ma deve conformarsi a quello altrui, quando si interviene pesantemente sui legami di sangue, infrangendoli, quando si è costretti alla lettura di materiale preselezionato da altri e non si è liberi nelle proprie scelte, allora non si può non parlare di culto distruttivo, nel senso che la persona che esce fuori dal processo di indottrinamento non è più quella che era quando vi è entrata, la sua precedente personalità è stata distrutta. É vero che i Testimoni candidamente dichiarano con orgoglio che questo è proprio il loro scopo, quello, cioè di cambiare la personalità, ma il semplice fatto che si dichiari apertamente di commettere un atto illecito, non lo fa divenire lecito.
Ecco perché non si può a cuor leggero fare spallucce quando ci si trova di fronte a problemi che investono centinaia di migliaia di individui e quando questi ultimi, in massa, professano di non essere più cittadini dello Stato che li ospita, nei confronti del quale si sentono "ospiti" e "stranieri". Certo, non si può privare nessuno del diritto di credere a ciò che più gli pare, ma non si può nemmeno consentire che dei manipolatori di coscienze imperversino, con il Nihil Obstat dello Stato, e continuino a minare le fondamenta stesse della democrazia con l’ avallo governativo.
Sergio Pollina
Note
(1) Sull’argomento è interessante notare una loro posizione del tutto particolare. É noto, a tutti quelli che conoscono il geovismo, che il Corpo Direttivo ha sempre scoraggiato vigorosamente gli studi superiori (oggi definiti “istruzione supplementare”), ed in particolare l’istruzione universitaria, a motivo del fatto che sottraggono tempo ad attività più importanti, quali quella di distribuire letteratura a tempo pieno. Basta citare un solo esempio per illustrare il punto. Esso è rappresentato da una lettera della filiale romana del movimento, datata 18 febbraio 1987, recante la sigla SCE:SSH, nella quale è suggerito di “rivedere i requisiti di un anziano nominato” per il semplice fatto che il figlio frequentava l’università. Si ipotizzava una “cattiva impressione dell’anziano quale nominato in considerazione a quanto è stato detto nelle recenti assemblee di distretto riguardo al frequentare l’università”. É pacifico, quindi, che alle assemblee di distretto la iscrizione all’università e la conseguente carriera fossero state indicate come non appropriate per i testimoni di Geova.
Orbene, questo divieto, questo pericolo, sembra essere svanito come neve al sole. Lo apprendiamo da una recente pubblicazione edita dai testimoni di Geova ed intitolata I testimoni di Geova: Cosa dovete sapere. A pagina 2 d’essa troviamo la seguente dichiarazione: «Sono persone appartenenti a tutti gli strati sociali, che esercitano le professioni più diverse: I loro figli frequentano la scuola pubblica e l’università». Non si tratta di un’espressione buttata lì per caso; difatti, apprendiamo dalla Torre di Guardia del 15 marzo 1997, pag. 24, che di tale pubblicazione «Dal 13 maggio al 9 giugno 1996 ne sono state distribuite oltre nove milioni di copie». Orbene, anche alla luce di quanto ipotizzato dal già menzionato Farneti nella “memoria” di cui a pagina 1 di questo scritto, circa la “stranezza” di repentini mutamenti d’opinione di alcuni dei loro detrattori, ci sentiamo di porre al lettore di queste note la stessa domanda che pone il Farneti, e cioè: «Questo netto cambiamento non può essere spiegato razionalmente. Il fenomeno va allora inquadrato alla luce della chiara descrizione del professor Wilson, premessa all’inizio?» Lasciamo ai Testimoni l’onere della risposta.
Dell'egregio Signor,
Sergio Pollina
Come ex tdg sono pienamente concorde con quanto sopra riportato. Quando si è fuori si ha una visione più obbiettiva della confessione geovista che si praticava nell'ignoranza.
Suspect
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